Stalker viene da stalk che significa inseguire. E’ una parola con un preciso significato, perché si riferisce a un uomo o una donna che si comportano sotto l’influenza di un disturbo riguardante la personalità. In pratica, il soggetto è persecutorio verso un’altra persona, ricorrendo a minacce, pedinamenti, molestie e attenzioni indesiderate.
Le caratteristiche dello stalker
Solitamente, lo stalking avviene nei confronti di un partner o conoscente con cui c’è stato un rapporto affettivo o professionale, ma non è una regola fissa. In certi casi, lo stalker può perseguitare un estraneo o un personaggio pubblico.
Lo stalker ha difficoltà di comunicazione e interazione. La distorsione della realtà, provocata da psicosi di vario tipo, o complicata dall’abuso di sostanze, è un elemento chiave che gli psicoterapeuti affrontano. Solitamente, gli stalker scambiano normali attenzioni empatiche come segnale di una relazione affettiva, in realtà inesistente.
I tipi di stalker
Spesso le vittime sono donne perseguitate da ex coniugi e fidanzati, che non si rassegnano alla fine del legame, in cui esercitavano un ruolo di dominio fisico e psicologico. Ma anche gli uomini possono finire nel mirino, quindi bisogna capire bene il significato del termine stalker.
La figura più diffusa è lo stalker risentito che vuole vendicarsi per la fine della relazione, in modo aggressivo. Non ascolta le ragioni altrui e non chiede aiuto a specialisti.
Esiste poi lo stalker bisognoso d’affetto che presenta grande fragilità psicoemotiva. Scambia facilmente cortesie come manifestazioni d’affetto, in vista di un legame affettivo più profondo. Può anche accettare di rivolgersi a psicologi e psichiatri.
Lo stalker corteggiatore incompetente mostra blanda attenzione iniziale e tende poi a intensificare l’approccio, generando malessere, ansia e timore nella vittima. Di solito è più impulsivo all’inizio, ma tende a stancarsi presto se non è corrisposto.
Lo stalker predatore, come spiega il significato della parola, è in assoluto il più pericoloso perché soffre di disturbi psicopatologici, tipici di erotomani, pedofili e feticisti. Ha lo scopo di imporre rapporti sessuali alla vittima, e la perseguita, spaventandola, per esercitare un potere esaltante di dominio.
I consigli per le vittime di stalking
Ogni caso va esaminato nel contesto in cui si sviluppa, ma ci sono alcune regole che è importante osservare, anche in vista di azioni legali, in base alla legge n. 38 dell’aprile 2009 per l’istituzione del reato di stalking, inserito poi nell’ art. 612 bis del Codice Penale:
- Non sottovalutare le attenzioni ossessive, ma cercare subito aiuto e consiglio
- Estrema chiarezza sui propri sentimenti. No decisi e senza tentennamenti indeboliscono la convinzione dello stalker
- L’indifferenza è la migliore strategia per scoraggiare lo stalker, senza mostrare rabbia, paura o disperazione.
- Evitare di passeggiare da soli in luoghi isolati e bui e non seguire percorsi predefiniti
- Avere sempre a portata di mano il cellulare per chiamare le forze dell’ordine (113 o 112), in caso di emergenza o se si pensa di essere seguiti
- In caso di aggressione, chiamare i soccorsi immediatamente, fare gli accertamenti clinici e poi la denuncia a polizia o carabinieri
- Se c’è persecuzione telefonica, dotarsi di seconda linea, disattivando con gradualità la precedente
- Far registrare tutte le telefonate dello stalker, restando in comunicazione per qualche secondo
- Tenere un diario come prova per fare denuncia, conservando anche i contenuti di telefonate, sms o e-mail.