Coro polifonico: che cos’è? In quale istituto di musica si può trovare?

Il coro è da sempre uno degli organi musicali più presenti e utilizzati. La sua origine è antichissima e, nel corso della storia, il suo impianto è cambiato più e più volte. Tra i tipi di coro che possiamo ascoltare ce n’è uno in particolare che si caratterizza per la sua peculiarità e che rappresenta una delle ensemble vocali più complete: il coro polifonico.

Cos’è il coro polifonico

Quando parliamo di coro polifonico, intendiamo un coro a più voci che comprende tutti i registri del cantato. Un coro semplice, infatti, può essere formato a partire da un minimo di due voci fino ad arrivare a numero sempre maggiori che rappresentano una complessità più elevata. Nel caso del coro polifonico, però, oltre alle classiche voci maschili, femminili e voci bianche, notiamo un’ulteriore sfaccettatura. Dobbiamo parlare, infatti, di differenziazione in registri vocali.

I registri vocali rappresentano le ottave che possono essere raggiunte dai vari componenti e l’estensione vocale che questi sono in grado di cantare.

I vari registri vocali

A seconda dell’estensione raggiunta dai coristi distinguiamo, per gli donne:

  • Soprano: è la più acuta delle voci. Dal DO centrale si estende per ben due ottave; parliamo, naturalmente, di un registro che solo le donne possono raggiungere proprio perché, oltre alla tecnica, richiede anche una certa conformazione delle corde vocali.
  • Mezzosoprano: rispetto al soprano, il mezzosoprano ha un’estensione maggiore, più di due ottave ma la nota di partenza è più grave di quella del soprano. Nella musica lirica, la sua natura “non commerciale” ha fatto sì che perdesse la sfida con i soprani, molto più godibili all’orecchio. Nel coro polifonico, invece, è una delle voci che più emergono.
  • Contralto: a livello di note cantate, il contralto è molto simile al mezzosoprano ma ha un timbro più deciso e meno caldo.

E per gli uomini:

  • Tenore: il tenore è forse il registro vocale più conosciuto tra gli uomini. Basti citare Luciano Pavarotti per farsi un’idea del tipo di voce che lo caratterizza. Nel coro polifonico è senza ombra di dubbio la voce maschile più presente.
  • Baritono: è un’estensione ancora più grave del tenore e, per questo motivo, è necessaria una grande potenza di canto per non far risultare le note più gravi a un volume troppo basso.
  • Basso: è il registro più grave e quello più difficile da cantare. Necessita di una grande tecnica e di una forte spinte del diaframma

Come cantano le voci nel coro polifonico

Generalmente, il coro polifonico si caratterizza per una voce di solo, ossia quella che esegue la melodia principale, quella che determina il tema di tutto il brano. Questa di solito è il soprano o il mezzosoprano. Mentre la solista canta, gli altri registri vocali eseguono note di accompagnamento che possono essere puramente ritmiche, nel caso dei bassi, o riprendere accordi e arpeggi di accompagnamento (tenori e baritoni).

Anche nelle note più gravi, la parte solista è generalmente assegnata alle voci femminili o alle voci bianche. Rari i casi in cui le voci maschili eseguono il tema principale.

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