Canti offertorio: ecco quali sono i migliori e quanto durano

La Messa segue da sempre delle regole da rispettare ed è la Chiesa che definisce nello specifico l’atto liturgico. In particolare l’Ordinamento Generale del Messale Romano stabilisce che alcune formule sono un vero e proprio rito. si parla in questo del Gloria, del salmo responsoriale, dell’Alleluia e altri. Allo stesso modo fino altre formule che accompagnano un rito specifico della Messa come il canto d’ingresso, quello di offertorio e la Comunione. Il coro che accompagna e aiuta i fedeli a partecipare attivamente con il canto deve ovviamente rispettare questi tempi, motivo per cui i canti non devono essere più lunghi del necessario.

Il canto d’ingresso, ad esempio, accompagna l’ingresso dei ministri per cui non dovrebbe protrarsi oltre alla processione degli stessi e dell’eventuale incensazione dell’altare. Allo stesso modo il canto di comunione dovrebbe durare solamente il tempo che al sacerdote serve per terminare la distribuzione della comunione ai fedeli.

Offertorio: che cos’è

L’offertorio è un momento specifico che caratterizza la celebrazione eucaristica della Chiesa Cattolica e dei cosiddetti servizi della Chiesa anglicana. E’ il momento in cui si offrono i doni all’altare seguito dalla recita della preghiera dei fedeli e preceduto dalla preghiera eucaristica. Per quanto riguarda la liturgia cattolica tale momento coincide anche con il nome del canto che ha lo scopo di accompagnare la presentazione e la preparazione dei doni per la celebrazione vera e propria. Il nome più antico era “antifona ed offerenda” in quanto la funzione del canto è quella di accompagnare l’offerta dei doni sull’altare che in alcune occasioni viene ancora effettuata direttamente dai fedeli come in passato. Il testo dell’atto può variare a seconda della liturgia celebrata. In origine poi le offerte del pane e del vino erano portate da casa direttamente dai fedeli mentre oggi le modalità sono cambiate in quanto il pane e il vino sono già presenti in chiesa. Non è cambiato però il rito di presentarli in un momento solenne.

Canti di offertorio: quali sono

Quali sono allora i canti più adatti per accompagnare il rito di presentazione dei doni? Sicuramente uno dei più conosciuti è il canto dal titolo “Accogli i nostri doni” con cui i fedeli invitano Dio dell’universo ad accogliere per l’appunto i doni a lui offerti e in particolare il pane il vino che Lui mette a disposizione e che può trasformare nella sua carne e nel sangue. Un altro canto è quello dal titolo “Se qualcuno ha dei beni” con il quale si chiede al Signore di poter imparare a mettere la proprio vita a servizio di tutto il mondo. Il pane e il vino presentati all’altare devono essere, infatti, il simbolo dell’unione fra tutti fedeli. A questi si aggiunge il canto dal titolo “Guarda questa offerta“. Questo non è altro che un invito al Signore a guardare direttamente i fedeli che si stanno unendo a lui con la preghiera e il canto dell’offertorio. I fedeli riconoscono di poter offrire poco, se non niente, al Signore nostro creatore, ma colgono comunque l’occasione di offrire quel poco che possono avere a disposizione in quel momento come segno di grande devozione.

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