Prestiti non finalizzati: ecco quando richiedere la cessione del quinto

Quando si vuole dare vita ad un progetto che comporta un esborso di denaro difficile da gestire in un’unica soluzione, la scelta più ovvia che si può fare è quella di chiedere un finanziamento. Il mercato offre diverse alternative che permettono di dilazionare la spesa nel tempo, ma fondamentalmente possono essere suddivise in due categorie principali.

Ci sono infatti i prestiti finalizzati ed i prestiti non finalizzati. All’interno di queste categorie è possibile poi trovare diverse tipologie di finanziamento. Rientrano tra i prestiti non finalizzati i tradizionali prestiti personali erogati da banche e finanziarie, i prestiti tra privati, i sempre più rari prestiti cambializzati e la cessione del quinto, una delle soluzioni più conosciute e diffuse in Italia.

La differenza tra prestiti finalizzati e prestiti non finalizzati

I prestiti finalizzati sono quei finanziamenti che vengono concessi per l’acquisto di un bene specifico. L’importo erogato, che è pari esattamente al prezzo del bene in questione, viene accreditato direttamente sul conto del venditore, mentre l’acquirente rimborsa la finanziaria che ha erogato il prestito pagando le rate mensili secondo il piano stabilito.

Nei prestiti non finalizzati, invece, le somme erogate dalla banca o dalla finanziaria vengono accreditati sul conto del richiedente, che può spenderle come meglio crede. I prestiti personali quindi danno una maggiore libertà sull’utilizzo delle somme e anche sull’importo da richiedere. I tassi di interesse dei finanziamenti personali sono leggermente più alti, ma non è sempre così.

Per cosa si può richiedere la cessione del quinto?

Sul mercato infatti ci sono tantissime opzioni: la cessione del quinto, essendo riservata solo a determinate categorie, grazie a delle speciali convenzioni permette di beneficiare di condizioni particolarmente convenienti. Ad esempio, i dipendenti pubblici possono ricorrere alla cessione del quinto Inpdap per sostenere le spese per il matrimonio dei figli, una soluzione veloce e pratica che offre diversi vantaggi.

Con questo tipo di prestito, il dipendente di un’amministrazione pubblica ha la possibilità di ottenere un prestito di importo pari fino a quattro mensilità nette. Il piano di rimborso può avere una durata di cinque o dieci anni e l’ammontare della rata non può superare il 20% dello stipendio. L’impegno mensile resta fisso per l’intera durata del finanziamento ed il pagamento avviene tramite trattenuta diretta in busta paga.

Naturalmente questo era solo un esempio. La cessione del quinto, come visto, può essere richiesta dai dipendenti pubblici e statali, ma anche dai pensionati e dai dipendenti di aziende private che possiedono i requisiti di finanziabilità. Trattandosi di prestiti personali, possono essere richiesti per realizzare progetti di diverso tipo. Molto spesso si ricorre alla cessione del quinto per affrontare le spese di ristrutturazione della propria casa o per l’acquisto dell’auto, al fine di non andare a gravare in modo importante sul bilancio familiare.

Le caratteristiche del prestito: importo massimo, rata, documenti necessari

La somma massima che si può ottenere dipende soprattutto dall’entità dello stipendio o della pensione del richiedente: la rata infatti, come già accennato in precedenza, non può andare oltre il 20% della retribuzione mensile. Chi ha un buon reddito può dunque ottenere importi anche abbastanza elevati, senza dover presentare ulteriori garanzie e con la possibilità di dilazionare il rimborso fino ad un massimo di 120 rate.

La presenza di uno stipendio o di una pensione, a cui si aggiunge la polizza assicurativa obbligatoria contro il rischio morte ed il rischio perdita d’impiego, rappresenta una garanzia sufficiente per le banche e le finanziarie. Le rate vengono pagate direttamente dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico, quindi il prestito può essere concesso anche a chi in passato ha avuto qualche problema di solvibilità ed ora risulta essere segnalato come cattivo pagatore o protestato.

Per richiedere la cessione del quinto è necessario fornire alla banca o alla società finanziaria i documenti chiesi per gli altri prestiti non finalizzati, ovvero carta di identità, codice fiscale e documento di reddito. A questi si aggiungono il certificato di stipendio, fornito dall’amministrazione di appartenenza o dal datore di lavoro, ed il benestare dell’azienda, che in questo modo si impegna a versare regolarmente le rate all’istituto erogante.

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