Alimentazione e ritenzione idrica: come combattere i chili in eccesso?

La ritenzione idrica è un disturbo che può interessare maggiormente la popolazione femminile e che si può manifestare in alcune zone del corpo quali cosce, glutei, pancia e fianchi. La ritenzione idrica è spesso associata alla cellulite, un inestetismo della pelle che può essere provocato da vari fattori che possono alterare il tessuto adiposo aiutando a favorire la comparsa di edemi e infiammazioni. 

Il trattamento della ritenzione idrica prevede l’intervento di un medico specialista che utilizza delle terapie specifiche e che può consigliare di seguire un piano alimentare personalizzato coadiuvato, talvolta, dall’assunzione di integratori alimentari composti da ingredienti naturali.

Che cos’è la ritenzione idrica?

La ritenzione idrica è la tendenza a trattenere all’interno dell’organismo liquidi che vanno ad accumularsi negli spazi tra una cellula e un’altra. Questo accumulo provoca un edema, ovvero un anomalo gonfiore che può interessare le zone del corpo maggiormente predisposte all’accumulo del tessuto adiposo come: l’addome, gli arti inferiori, in particolare caviglie, glutei e cosce.

Nonostante si tratti di un disturbo che interessa in particolar modo le donne, anche una buona fetta degli uomini ne può soffrire. I liquidi, che non sono correttamente espulsi a causa di un’alterazione del sistema venoso e dei vasi linfatici, ristagnano insieme a una grande quantità di tossine che possono influenzare il metabolismo cellulare.

Per scoprire se si è soggetti a ritenzione idrica si può seguire un piccolo test con le mani premendo per qualche secondo il pollice su una zona del corpo, come la parete anteriore della coscia. Se dopo avere tolto il dito l’impronta rimane visibile probabilmente si tratta di ritenzione idrica. Per una diagnosi mirata e precisa si può effettuare un semplice esame delle urine attraverso il quale determinare le concentrazioni di sali minerali, come il sodio.

Le gambe gonfie e il senso di pesantezza sono sintomi frequenti di ritenzione idrica, dovuti a edemi non dolorosi, morbidi al tatto che possono provocare la formazione di fossette se la persona prende qualche chilo o è soggetta a oscillazioni di peso. Alcune volte, si possono evidenziare cambiamenti anche nella colorazione della pelle che può diventare più lucida.

Nei casi più gravi, invece, può essere compromessa la capacità di movimento se vengono interessate le caviglie. Se viene colpita la zona addominale, la ritenzione idrica può provocare possibili disturbi gastrointestinali oppure perdita dell’appetito. Sintomi meno comuni, ma sempre collegati alla presenza di una ritenzione idrica severa, possono essere la difficoltà nel respirare, mal di testa e accumulo di liquidi nella parte superiore del corpo.

Alimentazione e ritenzione idrica

Intervenire sulla ritenzione idrica vuol dire prendersi cura del proprio peso corporeo e per fare ciò innanzitutto è necessario correggere le scorrette abitudini alimentari e cambiare stile di vita, seguendo un percorso alimentare che preveda il consumo di alimenti che possano aiutare ad espellere le tossine, a migliorare la circolazione e a ridurre il tessuto adiposo.

La prima cosa da fare è quella di rivolgersi a un medico specialista che possa aiutare a redigere un piano alimentare sulla base delle necessità individuali, del quadro clinico e del fabbisogno energetico. Solitamente viene consigliato di bere molta acqua oligominerale, in quanto può aiutare a stimolare la diuresi attraverso la quale si procede all’eliminazione delle scorie e delle tossine accumulate nell’organismo.

Grazie all’azione dell’acqua, la pelle resta idratata, mantenendo l’elasticità e la tonicità. All’acqua si consiglia di associare il consumo di bevande che possano intervenire positivamente sulla circolazione sanguigna, aiutando a migliorarne il funzionamento. In particolare, si possono consumare: tè verde, tisane (base di betulla, centella, mirtillo e frutti rossi, l’ippocastano), agrumi e frutti non zuccherati (ananas, pompelmo rosa, arancia rossa, limone, melone, pesche, fragole, fichi, mandarini), verdure e ortaggi (invidia, insalata, finocchio e cetrioli).

Per aiutare a contrastare la ritenzione idrica può essere consigliato di eliminare zucchero e sale. Lo zucchero contenuto nei dolci, nelle bevande e in tanti cibi se non viene eliminato può trasformare in riserva i grassi provocando un repentino aumento del peso. Il sale, invece, può impedire il drenaggio dei liquidi e, quindi, può provocare la comparsa dei cuscinetti e la tipica pelle a buccia di arancia. 

Gli esperti consigliano il consumo, senza eccedere, dell’olio di oliva che può avere possibili effetti benefici sul nostro metabolismo, grazie all’elevato contenuto di vitamine al suo interno. Insieme a una corretta alimentazione è opportuno anche praticare regolarmente attività fisica con esercizi che possano aiutare ad agire in modo mirato su cosce, polpacci, glutei, pancia e braccia. Attività come corsa, danza, nuoto, tennis, pattinaggio, aerobica, zumba, pilates e yoga possono essere utili per aiutare a contrastare la cellulite.

Quando si può associare l’uso di integratori al piano alimentare?

Laddove necessario, in presenza di carenze nutrizionali, il medico può consigliare di affiancare all’alimentazione quotidiana l’assunzione di integratori alimentari naturali come Reduslim. Questo integratore in capsule non necessita di alcuna prescrizione medica per il suo acquisto, ma è bene sempre chiedere un parere a un esperto prima di procedere alla sua somministrazione.

Il successo commerciale di questo prodotto sembra essere legato alla qualità degli ingredienti di origine naturale, come affermato dall’azienda produttrice sul sito ufficiale, contenuti al suo interno. Ti consigliamo prima di intraprendere un percorso alimentare ipocalorico e di assumere integratori alimentari di rivolgerti sempre a un esperto nutrizionista.

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