Tra i film più commoventi ed iconici del cinema italiano non può che esserci Roma città aperta. Pellicola neorealista, fu la prima della Trilogia della guerra antifascista, sempre diretta da Rossellini. Ma qual è la sua trama? Quali attori facevano parte del cast?
La trama
Il film è ambientato nel 1943, all’epoca dell’armistizio, quando gli Alleati sbarcarono in Italia e la resistenza nella capitale italiana si fa sempre più attiva. Di questa, fa parte Giorgio Manfredi, militante comunista, che sfugge ad una retata della Gestapo rifugiandosi da un tipografo antifascista, Francesco, che si accinge a sposare la vedova Pina, incinta di lui e già madre del piccolo Marcello.
Ad aiutarli è don Pietro, parroco locale, che cerca di aiutare come può partigiani e perseguitati politici, passando i controlli delle SS. Durante un’altra retata tedesca, Manfredi riesci a fuggire, ma Francesco viene arrestato e portato via con un camion. Pina corre dietro quel camion, ma cade sotto colpi di mitra, di fronte al figlio e a don Pietro. Più tardi, Francesco riesce a scappare e si nasconde con Manfredi da Marina, una ragazza con cui quest’ultimo ha una relazione e che lavora come artista in un locale con la sorella di Pina, Lauretta. Ma tra Manfredi e Marina cominciano dissapori e la ragazza, dipendente dalla droga, lo tradisce denunciandolo alla Gestapo per un’altra dose.
Manfredi e don Pietro sono fatti entrambi prigionieri e sottoposti ad interrogati, ma entrambi non tradiscono i compagni partigiano. Così Manfredi muore, sotto tortura, e don Pietro viene fucilato. Nell’ultima scena, Marcello e altri bambini suoi compagni, assistono all’uccisione di don Pietro, e tornando a Roma, trovandovi solo la quiete.
Il cast e riferimenti
Il personaggio di don Pietro, impersonato da Aldo Fabrizi, faceva chiaramente riferimento a due sacerdoti realmente vissuti, che fecero parte della Resistenza, don Pietro Pappagallo e don Giuseppe Morosini. Quello di Pina, impersonata da Anna Magnani, è ispirato a quello di Teresa Gullace, anch’essa uccisa dai nazisti mentre cercava di liberare il marito.
Tra gli altri attori del cast figuravano Marcello Paglieri, nel ruolo di Manfredi, Maria Michi, che interpretava Marina, Francesco Grandjacquet, a impersonare Francesco, e Vito Annicchiarico, nel ruolo del piccolo Marcello. C’è da dire che quest’ultimo attore, nel 2004, fece parte di un documentario dedicato proprio al film, per i sessant’anni delle riprese.
Il film ricevette diversi riconoscimenti, primo fra tutti il premio Grand Prix nel 1946, al Festival di Cannes, ed in seguito venne inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare, progetto per segnalare le pellicole che hanno cambiato la memoria collettiva del Paese, tra il 1942 e il 1978. Lo stesso riconoscimento venne fatto al secondo film della trilogia di Rossellini, Paisà, ambientato al sud Italia al momento degli sbarchi degli Alleati. Ma sembra che lo stesso titolo non sia stato conferito a Germania anno zero, terza pellicola di Rossellini, ambientata a Berlino.