Un dipinto di Caravaggio: dove è conservato Giuditta e Oloferne? Quale storia riporta?

Le circostanze della realizzazione del dipinto Giuditta e Oloferne di Caravaggio rimangono avvolte nel mistero. L’artista non ha quasi mai lasciato alcuna traccia scritta del suo lavoro e non abbiamo alcuna informazione sulle circostanze che hanno dato vita a questo dipinto. Sappiamo però che fu una delle ultime opere di Caravaggio prima della sua partenza per Napoli e che è stato datato intorno al 1600-1601. È anche una delle sue opere più famose: il suo sensazionale realismo, così come la sua audace rappresentazione di un’eroina biblica che decapita un generale assiro con le proprie mani, sconvolsero molti dei primi spettatori. Purtroppo è difficile trovare dettagli sull’attuale collocazione del dipinto; quello che segue è il nostro tentativo di ricostruire la sua storia dopo aver letto tutte le fonti disponibili.

Il quadro nelle parole di Caravaggio

Il dipinto raffigura la storia biblica di Giuditta, che si dice abbia salvato il popolo ebraico da Oloferne, un generale assiro, decapitandolo mentre era ubriaco, infatti mostra Giuditta che tiene la testa di Oloferne, che giace supino sul pavimento. La composizione è equilibrata: le due figure sono poste ai lati di una linea diagonale che va dall’angolo superiore destro, attraverso il centro del quadro, all’angolo inferiore sinistro. Inoltre, Giuditta è rappresentata in una posa con entrambe le mani sulla spada e la gamba sinistra appoggiata sul pavimento, mentre la posa di Oloferne è completamente rilassata e naturale. Lo scialle di Giuditta è drappeggiato dietro di lei, formando una sorta di tenda che quasi nasconde la testa di Oloferne.

Dove si trova ora?

Il dipinto è attualmente conservato presso la National Gallery of Art di Washington, negli Stati Uniti. Il dipinto è stato acquisito dalla National Gallery of Art nel 1982 e da allora è in mostra, però in precedenza, il dipinto si trovava al Metropolitan Museum of Art di New York dagli anni ’30 e prima ancora alla W. W. Norton & Company di New York. Il primo proprietario del dipinto è stato Jean-Baptiste Barberet, un medico che lo acquistò all’inizio del XVIII secolo, nel XIX secolo il dipinto passò per diverse mani, tra cui quelle di Sir George Lewis, un collezionista d’arte inglese, e del signor W.W. Norton, un collezionista americano. Negli anni Trenta del Novecento, il dipinto entrò in possesso del Metropolitan Museum of Art di New York, dove rimase fino al 1982.

La storia del dipinto così come lo conosciamo

È difficile individuare la data esatta in cui Caravaggio dipinse la Giuditta e Oloferne. Il dipinto è stato datato tra il 1600 e il 1601, ed è probabile che sia stata una delle ultime opere dell’artista prima di lasciare Milano per Napoli nel 1606. Il dipinto di Caravaggio si basa probabilmente su uno schizzo realizzato durante il suo precedente soggiorno a Roma tra il 1595 e il 1597. La versione di Caravaggio della storia biblica non si limita a replicare il racconto biblico: aggiunge il suo tocco creativo e trasforma la storia in una rappresentazione di una scena comune della vita quotidiana. Caravaggio dipinse la storia biblica in modo realistico: il sangue cola dalla testa di Oloferne e la spada viene mostrata nella mano di Giuditta. Le mani di Giuditta sono mostrate mentre afferrano saldamente la spada, richiamando l’attenzione sulla sua determinazione a portare a termine l’esecuzione. Nel XVII secolo si riteneva che il dipinto fosse opera dell’assistente di Caravaggio, Giovanni Baglione. Da allora è stato attribuito a Caravaggio stesso.

Dove è stato visto il dipinto l’ultima volta?

Giuditta e Oloferne è stato visto per l’ultima volta a Napoli nel 1630. Pare che il dipinto sia stato sequestrato dal re spagnolo, Filippo IV, al momento dell’occupazione spagnola della città. Il dipinto fu portato in Spagna e successivamente passò alla collezione di Luis de Haro y Guzmán, un nobile spagnolo. Il dipinto rimase in Spagna fino all’inizio del XX secolo, quando fu acquistato da W. W. Norton.

 

Puoi leggere anche