Trading online: dalle piattaforme migliori agli asset da monitorare per investire nel 2023

Gli eventi che hanno condizionato il 2022 e che si sono fatti sentire in modo pesante anche sui mercati finanziari non hanno arrestato il boom del trading online in Italia. Anche se con ritmi leggermente più bassi rispetto ai due anni precedenti, il numero delle persone che hanno fatto il loro ingresso nel mondo degli investimenti online è cresciuto ancora. In un contesto complicato come quello attuale, gli aspiranti trader devono prestare molta più attenzione ad alcuni aspetti.

La fase di studio e la scelta della piattaforma di trading sono passaggi che rivestono un’importanza fondamentale. Il fatto che oggi l’accesso ai mercati finanziari sia praticamente alla portata di chiunque non deve far pensare che sia sufficiente aprire un account di trading per potersi trasformare in investitori di successo. Bisogna anche avere le giuste competenze per riuscire ad individuare gli asset da tenere sotto controllo nel 2023.

La crescita del trading online

Negli ultimi anni il trading online è cresciuto tantissimo in Italia: abbiamo già detto dell’aumento impressionante del numero dei trader, ma bisogna sottolineare anche l’aumento del numero dei broker. Purtroppo alcune persone che si accingono a fare il loro debutto sui mercati finanziari non danno la giusta attenzione al momento della scelta dell’intermediario di riferimento. Ogni broker ha le sue caratteristiche e sarebbe opportuno valutarle bene prima di aprire un account.

Per capire quali siano le migliori piattaforme di trading online del 2023 si consiglia di leggere la guida dedicata messa a punto dagli esperti di Piattaformetradingonline.com, sito web di riferimento nell’ambito degli investimenti digitali con un focus particolare sui principali intermediari con cui operare sui mercati finanziari. Prima di tutto è necessario accertarsi che il broker in questione sia un soggetto regolamentato, ovvero che abbia ottenuto una licenza da un’autorità di vigilanza europea e che sia autorizzato dalla Consob a prestare i suoi servizi anche in Italia. Solo in questo modo si può avere la certezza di avere a che fare con un soggetto affidabile e sicuro.

Come scegliere le migliori piattaforme di trading

Dopo aver ristretto la scelta ai soli broker regolamentati, è necessario anche valutare le caratteristiche delle loro piattaforme. Ne esistono di diverse tipologie: ci sono quelle che vanno installate sul computer, quelle che si possono usare tramite il browser e quelle che si utilizzano su smartphone. Tra una piattaforma e l’altra ci possono essere delle grandi differenze anche a livello di interfaccia e questo può condizionarne l’intuitività.

Ogni proposta, inoltre, si distingue per le funzionalità, i servizi e gli strumenti che mette a disposizione dell’utente iscritto. Bisogna ovviamente tenere conto anche dei listini, ovvero degli asset su cui l’intermediario permette di investire. Infine, va considerato nella scelta anche l’aspetto economico: la prima cosa da verificare sono i costi applicati dall’intermediario, ma sarebbe opportuno informarsi bene anche sulle modalità di prelievo e versamento e sull’entità del deposito minimo iniziale.

Asset da seguire nel 2023

Considerando tutti gli aspetti citati nel paragrafo precedente, il podio delle migliori piattaforme regolamentate del 2023 è composto dalle soluzioni proposte da eToro, FP Markets e Capital.com. Anche Trade.com e IQ Option sono delle ottime scelte. Una volta creato l’account, magari dopo aver fatto un po’ di pratica sul conto demo, arriva l’ora di investire: ma quali sono gli asset più interessanti di questo nuovo anno?

Difficile dare risposte secche, perché il contesto è ancora molto incerto. Ci si aspettano importanti miglioramenti per quanto riguarda le obbligazioni, che nel 2022 hanno (stranamente) seguito lo stesso trend delle azioni. A proposito di queste ultime, attenzione ai titoli tech e a quelli delle compagnie attive nel campo della decarbonizzazione. Il rischio recessione in Europa dovrebbe spingere ulteriormente a diversificare il portafoglio, con un occhio di riguardo per i titoli giapponesi e cinesi.

Puoi leggere anche