Chi non conosce la pizza? In Italia è uno dei piatti di cui andiamo più fieri e che tutto il mondo ci invidia. Ma quanti tipi di pizze esistono? Quali sono le preferite dagli italiani? Cosa sappiamo su questa vera e propria prelibatezza? Della pizza, originaria della Campania, si parla già attorno all’anno 1000 in alcuni scritti in latino volgare.
Da quel momento ne è passato di tempo: molto si è dibattuto sulla paternità, sulle tipologie, sulla ricetta segreta per ottenere un impasto che solo a Napoli si riesce a realizzare. Pronti a percorrere le strade del gusto attraverso uno dei piatti che ha portato l’Italia in tutto il mondo?
Tipi di pizze, i principali in Italia
Quali sono i tipi di pizze più note in Italia e, comunque, più richieste da chi va in pizzeria? Fare una lista che le comprenda tutte è praticamente impossibile dal momento che le varianti sono tantissime e che di nuove ne nascono anno dopo anno. Esistono, comunque, alcuni tipi che sono più noti di altri e che spopolano anche in tutto il resto del mondo. Ne abbiamo individuato, in particolare, 15. Curiosi di sapere quali sono e se la vostra pizza preferita è inclusa nell’elenco? Vediamolo.
- Pizza bianca con olio evo, sale e rosmarino;
- Pizza Margherita con pomodoro, mozzarella e basilico;
- Pizza Marinara con pomodoro, aglio e origano;
- Pizza alla Diavola con pomodoro, salame piccante e mozzarella;
- Pizza alla Boscaiola con pomodoro, mozzarella, funghi e salsiccia;
- Quattro Formaggi con mozzarella, parmigiano, provola e gorgonzola;
- Quattro Stagioni con pomodoro, mozzarella, prosciutto cotto, carciofini, funghi e olive;
- Capricciosa con pomodoro, mozzarella, carciofini, prosciutto, funghi e olive;
- Romana con pomodoro, mozzarella, origano e acciughe;
- Pizza ai funghi con pomodoro, mozzarella e funghi trifolati;
- Pizza alla salsiccia con pomodoro, salsiccia e mozzarella;
- Pizza alla salsiccia e patate con mozzarella, patate e salsiccia;
- Alla pescatora con pomodoro, mozzarella e frutti di mare;
- Pizza Mari e Monti con pomodoro, mozzarella, prosciutto e funghi (su metà pizza) e misto di mare (sull’altra metà);
- Vegetariana con mozzarella, zucchina e melanzana grigliata.
Quali sono le pizze più amate in Italia?
Cominciamo con il dire che le pizze rappresentano uno dei cibi più amate in Italia. In base agli ultimi sondaggi, pare che nel Bel Paese si sfornino qualcosa come 135 milioni di pizze ogni mese, e questo ci dà l’idea di quello che è un vero e proprio fenomeno. Per individuare le pizze più amate in Italia, possiamo basarci sui risultati di recenti sondaggi ed individuarne ben 7.
- Margherita, a cui spetta il vertice della classifica;
- Margherita a cui si aggiungono prosciutto e funghi;
- Capricciosa;
- Marinara;
- Alla Diavola;
- Margherita con tonno;
- Pizza Bianca.
La Capricciosa si conferma la più amata al Nord. Il Sud, invece, vota nettamente per la Marinara.
Tipi di pizze, la storia della Capricciosa e della Margherita
Se tutti i tipi di pizze spopolano nel mondo, tra quelle più apprezzate ci sono la Capricciosa e la Margherita. Due pizze che hanno anche una storia importante che ci pare bene conoscere.
La prima pizza Capricciosa è stata realizzata nel ristorante “La Capricciosa” (da cui quindi prende il nome) nel lontano 1937. Agli inizi il compito di questa pizza era quello di aiutare le casalinghe a liberare il frigorifero da prodotti di imminente scadenza come la mozzarella, il prosciutto, i funghi o le olive. In pratica veniva vista semplicemente come una Margherita sulla quale, poi, si stendevano gli ingredienti più disparati che erano avanzati e che dovevano essere consumati.
Attorno alla Margherita, la regina delle pizze, ruota una vera e propria leggenda che fonda le sue origini nel 1889. In quell’anno, a Napoli, un cuoco dedicò alla regina Margherita di Savoia (regina del Bel Paese), proprio la pizza che avrebbe poi portato il suo nome. Gli ingredienti principali (pomodoro, mozzarella e basilico) rappresentano i colori della bandiera italiana (il rosso, il bianco e il verde). Le origini dal punto di vista storico sono, invece, ancora molto dibattute. Alcuni le farebbero risalire, addirittura, al primo trentennio del Diciannovesimo secolo.
