Il Taoismo è una delle tre grandi filosofie/religioni della Cina insieme a Confucianesimo e Buddismo, ed è una disciplina spirituale difficile da racchiudere in una sola definizione.
Quello che si può affermare con certezza è questa filosofia ha origini antichissime, e che si può definire una cultura sincretista: al suo interno, infatti, sono presenti concetti provenienti da più tradizioni, perché il Taoismo prende le parti migliori di ogni filosofia per arricchirsi in una crescita continua, e quindi si trovano elementi di sciamanesimo, metafisica, esoterismo, religiosità.
Antica quanto l’uomo, ma in costante evoluzione, il Taoismo è un modo di pensare difficile da comprendere fino in fondo per chi non ne fa parte, e completamente diverso dal concetto di religione come si intende comunemente.
Origini e storia del Taoismo
Come accennato nell’introduzione, il Taoismo affonda le sue origini molto indietro nel tempo e quindi è difficile risalire alla sua esatta nascita.
Quello che è storicamente attestato, però, è che il primo a dare una forma concreta ai principi fondamentali del Taoismo è stato Lao-Tsu, una figura semi-leggendaria che è generalmente considerata poco precedente a Confucio, e quindi appartente circa al VI sec. avanti Cristo.
La sua esistenza è avvolta nella leggenda, ma quello che è certo è che è stato lui a mettere insieme una raccolta di concetti mistici a lui precedenti e a dare loro una forma omogenea filosofica. Il nome della filosofia, Taoismo, deriva proprio dal concetto fondamentale elaborato da Lao-Tsu, ovvero il tao, una parola cinese che vuol dire letteralmente via.
Partendo dal suo libro chiamato Tao te Jing (Il libro della via e della virtù), nei secoli successivi i suoi discepoli e seguaci hanno arricchito il taoismo e l’hanno trasformata strutturalmente in una vera e propria religione, organizzata con regole, divinità, templi e monaci.
I principi del Taoismo
L’essenza della dottrina taoista si può racchiudere intorno al concetto del tao, il principio universale di tutte le cose: si tratta di un’entità indeterminata che rappresenta il continuo mutamento della natura, e il suo eterno alternarsi tra fasi positive e fasi negative, un equilibrio che l’uomo non deve mai tentare di modificare, ma a cui deve solo adeguarsi.
L’espressione fisica del tao è rappresentata dal simbolo dello Yin e Yang, un cerchio metà bianco con all’interno una porzione nera, metà nero con all’interno una porzione bianca: questa commistione dei due colori rappresenta proprio le parti diverse che si amalgamano, senza interruzione, in un continuo fluire, e gli opposti che si conciliano.
Nella cultura cinese il numero cinque è considerato un numero magico, e infatti sono cinque i principi fondamentali del Taoismo:
- Unità. Tutto viene dal tao e le diversità ne sono manifestazione: non c’è meglio o peggio, buono o cattivo, ma solo opposti in relazione costante.
- Armonia. Un fluire libero di energie, senza prevaricazione, priorità, livelli.
- Mutamento. Il cambiamento è necessario, e passa dal caos per arrivare a un nuovo adattamento. Niente rimane cristallizzato, tutto muta, cambia e si evolve ciclicamente.
- Spontaneità. Tutto deve fluire spontaneamente, liberamente, fuori da schemi mentali limitanti, ma sempre nel rispetto della dignità propria e del prossimo.
- Non interferenza. Tutto deve avvenire liberamente, le situazioni e i mutamenti devono fluire senza ostacoli e senza interferenza umana, in un continuo adattamento mai definitivo.