Stretching statico: che cos’è? Che tipi di movimenti prevede? Si può fare a casa?

Lo Stretching Statico è un metodo innovativo e molto utilizzato da tutte le persone che svolgono esercizio fisico. Questo è importante per ottenere allungamento e flessibilità muscolare, mantenendo l’esercizio per 10 – 30 secondi a tenuta. Ma come si svolge e a che cosa serve? Tutto quello che bisogna sapere.

A cosa serve lo stretching statico?

Lo Stretching Statico è una metodologia sempre innovativa ma che viene praticata da oltre 30 anni. La sua mission principale è quella di migliorare il muscolo coinvolto nell’esercizio fisico nonché la sua ampiezza: è fondamentale da svolgere prima e dopo un allenamento, proprio per non incorrere negli strappi o dolori muscolari.

Il muscolo coinvolto, grazie a questo metodo, avrà una capacità di stiramento senza subire alcun trauma da elongazione sulle fibre e per poter compiere dei movimenti molto ampi. Il meccanismo dello Stretching Statico è al pari di quello del muscolo durante un movimento.

Il corpo è formato da muscoli Agonisti e Antagonisti – i primi compiono il movimento principale e i secondi fanno da controbilancia. La sua importanza è molto alta e questo metodo è stato oramai riconosciuto a livello mondiale.

Si tratta di una tecnica per la riabilitazione ma da eseguire anche sotto un piano puramente sportivo. La capacità di contrarre un muscolo è generato da una forza, che è proporzionale alla capacità di allungamento. Ogni soggetto è diverso da un altro e le caratteristiche umane sono differenti, con influenza anche di fattori prettamente esterni – clima oppure stress, infortuni, debolezza.

Questo metodo, come anticipato, nasce in ambito riabilitativo e preventivo per andare a recuperare il deficit dell’articolazione nel movimento. Una tecnica essenziale se metodica, senza che la flessibilità muscolare venga compromessa.

Il discorso si complica per l’ambito sportivo, perché gli studi scientifici si dividono e non tutti credono sia ottimale svolgerlo. Nonostante questo i professionisti del settore hanno confermato la sua funzionalità e l’ampiezza muscolare che porta a chi lo svolge.

Come fare stretching

Il programma di stretching deve essere sempre personalizzato e creato da parte di un personal trainer. Ogni esercizio dovrà essere studiato in base alle esigenze personali, fisico e obiettivo finale. Nonostante questo sullo Stretching Statico si può evidenziare quanto segue:

  • Il metodo deve essere svolto non in sede di allenamento e gare, ma prevedere degli allenamenti specifici volti alla pratica
  • Allungare i muscoli sino a quando non si sente il punto della propria resistenza, ma non oltrepassare mai la soglia del dolore così da evitare strappi inopportuni
  • I soggetti adulti dovranno adottare un allungamento statico per un massimo di 30 secondi
  • I soggetti anziani dovranno arrivare a 40 secondi con 4 ripetizioni
  • Durante la seduta dedicata allo Stretching Statico è bene svolgere l’esercizio per allungare tutto il corpo.

Una volta che sono state comprese le modalità dello svolgimento e tutto lo studio scientifico dedicato, si ricorda che questa non sia l’unica pratica da compiere se non si vogliono infortuni vari. È sicuramente una parte essenziale dell’allenamento e deve essere inserito all’interno di un programma dedicato, studiato nonché analizzato.

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