Raptor Harry Potter: ecco che ruolo ha avuto questo personaggio nel primo libro della saga

Il successo planetario della saga letteraria di Harry Potter è la conferma che certe storie possono diventare semplicemente indimenticabili – a patto, però, che vengano sviluppate senza lasciare nulla al caso. L’epopea del giovane maghetto è un susseguirsi di colpi di scena che porteranno, poi, ad una resa dei conti tanto decisiva quanto drammatica. Il primo libro (Harry Potter e la pietra filosofale) getta le basi di un canovaccio narrativo unico e ricco di sfaccettature. Tra i personaggi che è possibile incrociare sin dalle prime battute, c’è quello del professor Raptor, una figura la cui ambiguità lascia letteralmente a bocca aperta.

Il ruolo di Raptor nel primo libro di Harry Potter

L’insegnante di Difesa contro quelle che sono le Arti Oscure Quirinus Raptor si presenta, in prima istanza, come un personaggio schivo. Inoltre, la sua timidezza – unita ad una balbuzie estremamente marcata – fa intendere, almeno all’inizio, che sarà un semplice comprimario e nulla più. Ciò emerge soprattutto durante il primo incontro tra il professore e Harry Potter, dove l’insegnante passa quasi in secondo piano lasciando la scena a Piton e alla McGranitt.

Tuttavia, nel corso del primo libro c’è un passaggio in cui il ruolo di Raptor assume un significato completamente diverso. Nel tentativo di salvare la pietra filosofale, Harry entra in contatto proprio con il professore incrociandolo dopo aver superato una serie di prove. L’iniziale smarrimento del protagonista fa il paio con una rivelazione che ha dell’incredibile. Il professore di Difesa contro le Arti Oscure ospita il signore oscuro, Voldemort. L’influenza negativa di quest’ultimo ha spinto Raptor a rubare la pietra più e più volte. Oltre a ciò, dopo essersi tolto il turbante, l’insegnante rivela il volto di Voldemort posizionato sulla sua nuca.

Lo scontro finale tra Harry e il professore

Il frangente illustrato poc’anzi è momento clou del primo libro della saga, Harry Potter e la pietra filosofale. Difatti, dopo la sconcertante rivelazione di Raptor, il Signore Oscuro prende il sopravvento e palesa le sue intenzioni in maniera inequivocabile. Per prendere la pietra, Voldemort necessita del giovane mago, le cui abilità sono la chiave di volta per sciogliere l’incantesimo a protezione del formidabile artefatto. Durante questa fase concitata, Harry Potter si specchia e nota un riflesso in cui maneggia la pietra filosofale. La superficie riflettente, dotata anch’essa di poteri che vanno oltre la comprensione umana, riconosce quindi i buoni propositi del protagonista e gli affida l’oggetto mettendolo nelle sue tasche.

Sula scorta di ciò, il Signore Oscuro ordina a Raptor di porre fine all’esistenza del giovane mago. L’offensiva del professore deve, però, spegnersi sul nascere poiché toccare Harry Potter equivale a bruciarsi senza soluzione di continuità. Ad ogni modo, il duello prosegue e Harry Potter, dopo aver toccato Raptor, ne provoca la dipartita lasciando così, Voldermort privo di un corpo che possa ospitarlo.

Insomma, la centralità di una figura alquanto ambigua come Raptor dimostra che la saga di J. K. Rowling resta, ancora oggi, un punto di riferimento per chi desidera leggere delle vicende imprevedibili dando ampio sfogo alla propria fantasia.

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