L’Atlante delle emozioni di Giuliana Bruno

La professoressa di Harvard Giuliana Bruno, durante la Biennale di architettura ha spiegato l’importanza dei sentimenti e delle memorie dei luoghi fisici e reali.

Il suo libro «Atlante delle emozioni. In viaggio tra arte, architettura e cinema», è diventato subito uno dei volumi più amati da semiologi e architetti.

In 600 pagine affascina il lettore analizzando quella che è stata definita la teoria filosofica della geografia emozionale, una disciplina interpretativa delle varie arti.

La sua idea di partenza è legata alla relazione dei luoghi che generano ricordi e che, quindi, provocano emozioni: il modo in cui un luogo capta la nostra storia, non è in relazione solo al tempo, ma anche allo spazio.

Il fatto che una città possa essere rappresentata da una foto, da un dipinto, dalla sua architettura ci dimostra che uno spazio non è solo un esperienza fisica: con l’immaginazione si può girare il mondo. E questo è possibile perchè il termine immaginazione si traduce, oggi, in virtuale: la nostra idea di luogo aggiunta alle varie conoscenze artistiche e scientifiche ci fornisce un risultato pieno ed emozionante.

Nel libro la Bruno introduce un nuovo concetto: in quest’ epoca tutto è virtuale perchè viene data estrema importanza alle immagini e poco al contatto. La docente napoletana sostiene, invece, che la comunicazione sia qualcosa di tattile e non di astratto.

Giuliana Bruno ci invita a plasmare con le nostre mani qualsiasi tipo di comunicazione e conoscenza, solo così potremo avere il quadro completo della realtà che ci circonda.

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