Idi Amin Dada: chi era? Cosa si sa della sua vita? Quando è morto?

Idi Amin Dada è stato uno dei dittatori più sanguinari che la storia d’Uganda abbia mai visto. L’uomo, per ordine di cui hanno trovato la morte migliaia e migliaia di persone, è stato Presidente dello stato africano e non soltanto. Il suo grande egocentrismo e la sua eccentricità lo hanno portato ad autoconferirsi, negli anni, diversi titoli militari e politici. Della sua vita da bambino, persino sul luogo e sull’anno della sua nascita, vi sono diverse ipotesi. Idi Amin Dada, infatti, non ha mai scritto un’autobiografia ne ha mai consentito che qualcuno ne redigesse la biografia. Cosa sappiamo, quindi, di lui e della sua vita? Scopriamolo insieme.

Idi Amin Dada, dall’infanzia alla carriera militare

Idi Amin Dada è nato, presumibilmente, nel maggio 1925 a Koboko, nella provincia del Nilo Ovest, in Uganda. Della sua infanzia sappiamo poco e nulla se non che dopo l’abbandono del padre, venne cresciuto dalla famiglia della madre. Secondo una fonte differente, invece, il ragazzino crebbe in una scuola musulmana nonostante, alla fine, era rimasto quasi del tutto analfabeta. La scuola, difatti, non era la sua più grande passione e l’impegno che metteva nello studio era praticamente uguale allo zero. Da giovanissimo lasciò gli studi e si dedicò a qualche lavoretto occasionale prima di arruolarsi nel KAR, l’esercito coloniale britannico. Era il 1946 quando questo avveniva. Il giovane Idi Amin Dada, quindi, non aveva appena compiuto 20 anni.

La carriera militare fu piena di salti di grado. Da soldato semplice, infatti, divenne dapprima caporale, poi sergente, maresciallo, capitano, vice comandante, comandante e, quindi, comandante nel 1966 a soli 40 anni. Le ambizioni dell’uomo, però, erano infinite e non è un caso se, pochi anni dopo, tentò un colpo di stato per conquistare la guida del Paese. Una curiosità vuole che il soprannome Dada gli fosse stato dato proprio durante il periodo della carriera militare. Ogni volta che veniva sorpreso con una donna, difatti, si giustificava definendola come una “dada” ovvero una sorella. Uno stratagemma come un altro (tra i più validi non vi sono dubbi!) per non incappare in punizioni militari.

Dalla presa del potere alla morte in esilio

Idi Amin Dada, lo abbiamo anticipato, aveva un carattere molto egocentrico e sanguinario. La violenza era la sola modalità che conosceva per imporre il suo pensiero e i suoi modi di vivere. La sua ambizione era altrettanto forte al punto che il 25 gennaio 1971, dopo essersi adeguatamente preparato con il suo esercito, portò a compimento un colpo di Stato che gli permise di diventare il Presidente dell’Uganda (vi rimase fino al 1979). Gli anni del suo regime furono molto duri e videro la morte di migliaia e migliaia di persone. Diversi gruppi etnici vennero letteralmente perseguitati e molti furono giustiziati (Amnesty International parla di circa 500 mila morti).

Il sangue la faceva da padrone ma anche l’economia ugandese, durante il regime di Idi Amin Dada risentì negativamente. L’espulsione forzata di migliaia di asiatici portò ad un impoverimento dell’economia dal momento che proprio gli asiatici si occupavano di portare avanti le principali piccole e medie imprese presenti sul territorio. Ben presto il regime di Idi Amin Dada andò in crisi e cadde nel 1979 dopo che il Presidente aveva cercato di conquistare buona parte della Tanzania (che naturalmente si ribellò e vinse). Idi Amin Dada fu quindi costretto all’esilio, dapprima in Libia, poi in Iraq ed, infine, in Arabia Saudita. Qualora fosse tornato in Uganda, era chiaro, avrebbe dovuto scontare le pene per tutti i crimini commessi durante il suo regime.

Idi Amin Dada, alla fine degli anni Novanta, stava già molto male. Problemi ai reni non gli permettevano di vivere bene e lo avevano portato a pesare oltre 170 Kg. Fu a quel punto, quando la morte era ormai vicina, che una delle mogli dell’uomo chiese al governo ugandese di consentire al marito il rientro in Uganda, quanto meno per essere seppellito nella sua terra. Richiesta che venne fermamente respinta. Proprio per questo motivo, Idi Amin Data morì fuori dall’Uganda, in Arabia Saudita, dove si trovava in esilio. La morte sopraggiunse il 6 agosto 2003.

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