Elmi degli alabardieri: come erano fatti i morioni? Qual è la loro storia?

Gli appassionati di storia li conosceranno bene gli elmi degli alabardieri. Un elmo che componeva la divisa delle truppe armate di alabarda ovvero di un’asta appuntita e tagliente. Questi elementi protettivi per il capo dei soldati erano i morioni e con tale nome sono ancora noti. Attualmente, però, non vengono più utilizzati ed è da diversi secoli che le cose vanno così. Unica eccezione è rappresentata dalla Città del Vaticano dove vengono indossati durante i giuramenti delle reclute.

I morioni, perché si chiamano così?

Gli elmi degli alabardieri erano i morioni. Questi, di colore argentato, andavano a coprire più o meno tutte le parti più “sensibili” del viso dei soldati. Oltre ad una funzione protettiva avevano anche una certa valenza estetica dal momento che conferivano ai soldati un aria più solenne e severa. In base ai gradi dei soldati, i morioni che indossavano presentavano in cima una piuma di colore differente. Comandanti e sergenti maggiori, ad esempio, si distinguevano per una piuma di colore bianco.

I morioni assumevano diversi nomi a seconda della forma e del paese d’origine. Citiamo, ad esempio, il morione italiano  (con tesa curvata) e quello spagnolo (con tesa diritta) ed erano utilizzati già dal sesto secolo dopo Cristo. Il termine “morioni” sembra avere origine spagnola e derivare dalla popolazione dei Mori che utilizzavano una protezione per il capo molto simile.

Secondo altri il termine deriverebbe da “morrion” ovvero “cima tonda” o da “morra” intesa come la parte rotonda del cranio umano. In base ad altre correnti, a dare origine al nome morioni vi sarebbero i celti. “Mor”, comunque, ricondurrebbe sempre e comunque alla forma della testa.

Com’erano gli elmi degli alabardieri

I morioni possono essere di diverse forme e presentare diverse tipologie di decorazione. Tra quelli più noti il morione a cresta, quello aguzzo, quello a tre creste (abbastanza raro), quello di cuoio cotto. Il materiale con cui sono realizzati è quasi sempre l’acciaio. La presenza, o meno, di elementi decorativi dipendeva dalla destinazione d’uso dei morioni. In genere quelli per la guerra erano semplici mentre quelli per parate risultavano decorati o smaltati. I morioni tondi hanno coppi emisferici e creste più o meno alte. Le tese potevano essere a barchetta (ogni punta rivolta verso l’alto) o, in alternativa, a foglia (una punta verso l’alto ed una verso il basso).

Particolari i morioni in cuoio cotto. Caratterizzato da una maggiore leggerezza rispetto ai modelli in acciaio, veniva utilizzato per di più nelle parate. Era decorato in genere con una figura di donna che dovrebbe simboleggiare la vittoria che va ad incoronare un guerriero. Le decorazioni, comunque, variavano in base alle zone in cui veniva prodotto. Chi fosse interessato a vedere i morioni che hanno fatto la storia da vicino può farlo nei vari musei italiani e non. Al Louvre, in Francia, si può ammirare, ad esempio, il morione che fu di uno dei re francesi, Carlo IX.

 

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