Articolo 702 bis CPC: a cosa fa riferimento? Quali sono i suoi punti più importanti?

L’articolo 702 bis CPC regola il cosiddetto procedimento sommario di cognizione, che è stato istituito nell’ordinamento italiano nel 2009 per abbreviare le controversie a livello civile.

Il procedimento sommario di cognizione alla base del provvedimento

Il procedimento di cognizione nel processo ordinario è la procedura in cui il giudice accerta la situazione tra le parti in conflitto, individuando la norma giuridica da applicare nel caso specifico, prima di emettere la sentenza.

L’articolo 702 bis CPC accelera questa procedura che il giudice affronta in modo più snello e veloce. Il procedimento si compensa però con l’appello a cognizione piena, che è un ricorso presentato dalle parti in causa, secondo una precisa serie di regole per accedere al procedimento sommario di cognizione:

  • Indicazione del tribunale competente
  • Tutti i dati anagrafici e di residenza dei convenuti
  • Eventuale indicazione di tutti i riferimenti, in caso i convenuti siano persone giuridiche (società, enti ecc.)
  • Precisare la natura della domanda di ricorso
  • Esposizione dei fatti, elementi di diritto che giustificano la domanda e le relative conclusioni
  • Indicazione di prove e documenti
  • Eventuale nome e cognome del procuratore competente
  • l’appello va presentato almeno 10 giorni prima dell’udienza fissata dal giudice.

I principi chiave dell’articolo 702 bis CPC

L’articolo 702 non autorizza quindi una cognizione sommaria dei fatti, che devono sempre essere accertati con precisione, proprio come nel rito ordinario, ma si riferisce solo alla procedura istruttoria più veloce e semplificata.

Questo procedimento riguarda esclusivamente le cause di competenza del giudice monocratico, che stabilisce anche se l’appello delle parti è conforme ai requisiti stabiliti dall’art 702 bis CPC. Un aspetto molto importante di questo rito semplificato riguarda gli ampi poteri attribuiti al giudice, che gli permettono di evitare qualsiasi formalità non essenziale per il contraddittorio.

L’ordinanza del giudice è appellabile

Questa fase processuale semplificata può essere la prima fase della causa, perché uno dei ricorrenti può appellarsi all’ordinanza del giudice entro 30 giorni dalla sua notifica. L’articolo 702 ammette infatti la presentazione di nuove prove e documenti.

Si tratta quindi di una procedura concepita in due fasi, perché il procedimento sommario di cognizione, è stato concepito dal legislatore per soddisfare esigenze di economia e snellezza processuale.

In quali casi si applica il procedimento sommario di cognizione

Ci sono numerosi campi in cui si applica la procedura prevista dall’articolo 702 bis CPC per il procedimento sommario di cognizione, che consente la semplificazione dei riti processuali:

  • Liquidare o meno gli onorari degli avvocati
  • Opposizione al decreto che impone di pagare le spese giudiziarie
  • Immigrazione, protezione internazionale e ricongiungimenti familiari
  • Trattamento sanitario obbligatorio
  • Ambito elettorale
  • Risarcimento per diffusione non autorizzata di intercettazioni telefoniche
  • Provvedimenti disciplinari che riguardano notai e giornalisti
  • Casi di discriminazione
  • Rifiuto della stima, in caso di espropri di pubblica utilità
  • Sentenze e provvedimenti stranieri di giurisdizione volontaria (gestione di un affare che richiede un giudice imparziale).

Per semplificare ulteriormente la procedura, il decreto legislativo del 1° settembre 2011 n. 150 stabilisce che, per questa serie di controversie, il giudice non può dichiarare inammissibile la domanda o disporre il mutamento di rito da sommario a ordinario. Inoltre, l’articolo 702 bis CPC si applica anche alle dispute del tribunale collegiale e non solo monocratico.

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