Il nome di Dio è misericordia

E’ appena uscito il libro di Papa Francesco scritto con il vaticanista de La Stampa Andrea Tomielli, Il nome di Dio è misericordia, ed è già il primo best seller dell’anno.

Il giornalista, accingendosi a cominciare il libro, si diresse verso il Vaticano munito di tre registratori e un taccuino. Ma in perfetto stile Bergoglio, il Papa gli ha procurato altra carta, preoccupato che non avesse fogli a sufficienza per scrivere. Quei piccoli gesti che rendono unico Papa Francesco. Il lavoro, poi, è proseguito tramite e-mail, con Francesco in persona, che leggeva e correggeva le bozze.

Il volume è dedicato all’Anno Santo, ma anche ai non credenti, perchè contiene appelli laici a non emarginare i disagiati, i poveri, gli immigrati, i carcerati e gli omosessuali.

Il messaggio che il pontefice vuole mandare è che il perdono spetta a tutti coloro che si pentono e riconoscono i loro peccati. Si può cadere, e ci si può anche rialzare. Nel libro, si citano anche le azioni riprovevoli di maghi e santoni a cui si rivolge chi è disperato, venendo ingannato e, molto spesso, anche derubato.

Nel libro sono presenti anche alcuni aneddoti personali del passato del Papa, enfatizzati da qualche parola spagnola e molte storie di dolore che si è trovato ad affrontare a Buenos Aires, quando era un forte e determinato prete di strada.

Nessun accenno, invece, allo scandalo Vatileacks. Il Papa ha volutamente omesso la vicenda, di cui ha già trattato abbondantemente in precedenza, per puntare i riflettori sui grandi problemi che oggi affliggono il mondo: le guerre, l’odio razziale, la povertà.

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