Endometriosi: una cura specifica per ognuna di noi

Attualmente, in Italia, soffrono di questa dolorosissima patologia ginecologica tre milioni di donne, con disturbi che cominciano sin dall’adolescenza.

La produzione sproporzionata di endometrio, cioè della mucosa che riveste la cavità interna dell’utero, in alcuni casi, 4 su 10, rende  impossibile anche una gravidanza.

Le ricerche hanno scoperto che l’endometriosi ha una grossa componente genetica: questo permette di fare una diagnosi tempestiva nelle più giovani e di iniziare una cura specifica.

L’endometriosi nelle ragazzine, dai 13 anni in su, può essere tenuta sotto controllo con farmaci a base di progestinico, o di estrogeni e progestinico, la pillola anticoncezionale per intenderci. Con questi medicinali si mette a riposo l’apparato riproduttivo bloccando l’avanzamento della malattia.

Se però si desidera una gravidanza, la cura ormonale non va più bene. In questo caso, si deve procedere chirurgicamente: con il laser si eliminano le cisti e gli accumuli di mucosa senza incorrere in alcun rischio per le ovaie.

Se la patologia non demordesse nemmeno dopo i 40-45 anni, allora occorrerà affrontare il caso in base alla gravità della malattia e all’intensità del dolore.

Se non ci sono controindicazioni come il rischio di trombosi, varrà prescritta una terapia ormonale che porterà alla menopausa che calmerà l‘endometriosi da sè.

Nel caso in cui la semplice cura non dovesse aver successo, si valuterà l’opportunità del laser, o, nei casi più gravi, si porrà fine al dolore con l’isterectomia, ovvero l’asportazione dell’utero e delle ovaie.

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