Come si viaggerà senza il patto di Schengen?

Dopo i tragici avvenimenti di Parigi, l’allerta in Europa è al massimo: i Paesi europei hanno deciso di ripristinare i controlli alle frontiere anche all’interno dell’area Schengen, cioè quello spazio in cui i cittadini potevano circolare liberamente.

Da oggi ci saranno più code e più controlli, ma questo non vuol dire che ogni persona in transito, in aeroporti, stazioni e confini saranno considerate sospette e controllate. Infatti, le ispezioni saranno eseguite a campione. I controlli dei bagagli saranno più rigorosi e agli imbarchi vedrete, non solo, il personale aeroportuale ma anche carabinieri o poliziotti, che avranno la facoltà di verificare chi suscita sospetto o timore.

L’Enac, la società che gestisce il traffico aereo, consiglia ai viaggiatori di presentarsi in aeroporto almeno due ore prima della partenza per voli nazionali, e tre ore per quelli internazionali. Se la destinazione è una città europea non ci saranno grossi problemi, potranno prendere l’uscita senza particolari code.

Tra la fine dell’anno e il prossimo marzo potrebbe diventare realtà il Pnr, ovvero il Passenger name record, una scheda con tutte le generalità e informazioni personali che dovrà compilare chi prende l’aereo.

« L’intenzione è quella di creare un grande archivio europeo con i dati dei passeggeri che le polizie di tutto gli Stati dell’Unione potranno consultare per un anno» afferma CorradoMacrì, docente presso l’Unised di Milano. Con molte probabilità spariranno le preferenze per i cittadini Schengen presso tutti gli aeroporti e porti, che agevolano il ritorno da un viaggio extraeuropeo. Come in passato, ritorneremo in coda per il controllo dei documenti.

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